mercoledì 1 dicembre 2010

Il cestino da lavoro (Walter Benjamin)

[...] La madre di Biancaneve cuce e fuori nevica. Più intenso nel paese si fa il silenzio, più questo silenziosissimo tra i lavori domestici è tenuto in considerazione. Quanto prima nella giornata si faceva buio, tanto più spesso noi chiedevamo le forbici. Anche noi adesso passavamo un'ora seguendo con gli occhi l'ago da cui pendeva un grosso filo di lana. Zitto zitto, ognuno si era preso le sue cose da cucire - piatti di cartone, nettapenne, astucci - su cui, seguendo il disegno, ricamava dei fiori. E mentre sulla carta, crepitando sommessamente, liberava il percorso dell'ago, di tanto in tanto io cedevo alla tentazione di perdermi nel reticolo del rovescio, che, a ogni punto con cui sul davanti mi avvicinavo alla meta, diventava sempre più aggrovigliato.

Walter Benjamin, "Il cestino da lavoro", in Id., Infanzia berlinese intorno al millenovecento, Torino: Einaudi, 2007, p. 75.

Nessun commento:

Posta un commento